Content is King: chi è e cosa fa il Content Strategist


Trovare la bellezza nascosta e far nascere nuove opportunità: andiamo alla scoperta del lavoro del Content Strategist, approfondendo attività, responsabilità, competenze e strumenti chiave.

Content is King: chi è e cosa fa il Content Strategist

Content is King”: quando nel 1996 Bill Gates pubblicò un saggio così intitolato - riprendendo un’espressione coniata un anno prima da Sumner Redstone, magnate americano dei media - forse nemmeno lui poteva immaginare quanto la sua previsione si sarebbe rivelata vera. O forse, in qualche modo, lo sapeva benissimo.

Sta di fatto che oggi, in piena era digital, i contenuti sono diventati la materia prima del web, il carburante che alimenta gli algoritmi che fanno girare social media e motori di ricerca. Impossibile pensare di farne a meno.

E siccome il Content Marketing è diventata un’attività imprescindibile per chiunque ambisca a costruire una propria presenza online, tante professionalità storiche del marketing si sono adattate a questo scenario, e tante altre ne sono nate. Tra queste, su tutte, il Content Strategist, ovvero la mente che si cela dietro ogni strategia di contenuto vincente.

Chi è il Content Strategist

Il Content Strategist è la figura responsabile della creazione e dell'esecuzione della Content Strategy. Cosa si intende con questo termine? La pianificazione, l’organizzazione e la realizzazione di un progetto di Content Marketing complesso. Progetto che evidentemente pone al centro il contenuto, ossia qualsiasi risorsa capace di fornire all’utente (di un sito, di un blog, di un’app, di un social) informazioni di valore, opportunità di dialogo, occasioni di approfondimento o di intrattenimento, siano esse testi, immagini, video o podcast.

Il Content Strategist non è la figura deputata a creare questi contenuti. O meglio, non necessariamente, nulla vieta che di tanto in tanto anche il Content Strategist possa dar sfogo alla sua creatività realizzando video elettrizzanti e post coinvolgenti. Ma la sua prima responsabilità è quella di progettare un insieme di contenuti coerente, strutturato, che aiuti l’azienda o chi per lei a centrare gli obiettivi di business.

Le responsabilità del Content Strategist

Com’era quella frase: da grandi poteri derivano grandi responsabilità? Anche il Content Strategist, come Spiderman, ha il suo bel daffare, perché da quel primo, fondamentale, obiettivo, ne discendono a cascata altri, all’apparenza secondari, ma altrettanto importanti e collegati tra loro: la pianificazione dei temi e dei formati di contenuto, la supervisione del piano editoriale e anche un monitoraggio costante delle performance.

Per fortuna sua, nell’esercizio dei suoi poteri il Content Strategist può avvalersi del prezioso contributo di diversi specialisti: dal Copywriter al Graphic Designer, dal SEO Specialist al Campaign Manager, che in lui troveranno sempre un riferimento per l’organizzazione delle varie attività e una fonte di ispirazione sia strategica che creativa.

Le competenze del Content Strategist

Partiamo da quelle tecniche: impossibile pensare di essere Content Strategist senza una nitida visione d’insieme delle piattaforme e dei formati. Masticare di CMS (le piattaforme per la gestione dei contenuti di un sito), di social media e di SEO è la base di partenza per la nascita di contenuti convincenti e coinvolgenti.

Nel Content Marketing, però, vige una regola importante: non è bello ciò che è bello, ma è bello ciò che funziona. Detto in altre parole, i contenuti devono anche assolvere a uno scopo. Di business, s’intende. Una buona conoscenza delle dinamiche di branding è allora la chiave per garantire coerenza tra i contenuti proposti e le aspettative di management e azionisti.

Infine, nell’era dei Big Data, se è vero che non serve essere dei Bill Gates per fare il Content Strategy, non essere completamente avversi ai numeri è sicuramente un plus. Oggi tutte le più importanti piattaforme per la creazione e la gestione dei contenuti offrono metriche di tutti i tipi e per tutti i gusti. Un approccio performance-oriented alla Content Strategy permette di supportare le scelte progettuali e dare più valore alla proposta creativa.

E per quanto riguarda le soft skills? Come figura intermedia tra manager e specialisti, al Content Strategist è richiesto un ampio ventaglio di competenze trasversali. Capacità di ricerca e analisi, innanzitutto, per le ragioni di cui sopra. Una grande capacità di ascolto, in senso lato: seguire i trend, percepire il sentiment, per essere sempre aggiornato sulle tendenze e allineato allo spirito dei tempi. Infine il Content Strategist deve avere la voglia e la capacità di lavorare in team e spiccate doti di problem solving: il materiale di partenza - il girato o lo scattato di uno shooting, le informazioni condivise dal cliente - a volte è scadente o è diverso da come ce lo si aspettava. Compito del Content Strategist è trovare la bellezza nascosta, e generare nuove opportunità anche quando tutto sembra perduto.

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