Brand, retail, e-commerce: il lato manageriale della moda


Dalla strategia di marca al buying, dal retail all’online: il Master Executive in Fashion Management di Professional Datagest disegna in 200 ore un profilo completo e immediatamente spendibile. Quattro moduli frequentabili anche singolarmente, in presenza o live streaming. Partenza a febbraio 2026, selezione a numero chiuso e stage per under 30.

Brand, retail, e-commerce: il lato manageriale della moda

Un tempo era sufficiente “il colpo d’occhio”: prodotto giusto, vetrina giusta, periodo giusto e il business era fatto. Oggi il fashion corre su più binari - fisico e digitale insieme - e pretende un’attenta regia. A Bologna, il Master Executive in Fashion Management prova a rispondere a questa domanda: come si diventa professionisti capaci di orchestrare brand, collezione, retail ed e-commerce senza perdere coerenza e marginalità? La risposta sta in un impianto pratico, con docenti provenienti da note aziende del settore, project work su un’azienda reale e testimonianze che portano in aula casi e numeri.

Un calendario compatibile con chi lavora

Il percorso è pensato per chi vuole entrare subito nel mercato del fashion oppure per chi già ci lavora e vuole crescere: 200 ore tra febbraio e giugno 2026, calendario “compatibile” con chi lavora (sabato full time e quattro venerdì), in presenza e in live streaming. L’impianto è modulare: quattro blocchi che si possono seguire tutti oppure a scelta, come un menù alla carta per chi mira a un upgrade mirato.

Si parte dalla strategia di marca (linguaggio, posizionamento, filiera e logistica, fino al “dal brand alla collezione”), si entra nel cuore del merchandising & buying (trend, struttura di collezione, ruoli e responsabilità, economics della funzione, canale outlet), si scende sul campo del retail management (conto economico, visual, ROI, CRM, omnicanalità in negozio), e si chiude con e-commerce & digital strategy (set-up, gestione, web marketing, social, advertising, data-driven). Quattro lenti diverse per mettere a fuoco un unico obiettivo: saper tenere la barra dal centro-stile alla cassa, passando per home page e social networking.

Taglio pratico e competenze spendibili sul mercato

Non è un master “da biblioteca”, le lezioni funzionano come una palestra manageriale: esercitazioni, role playing, laboratori, momenti di feedback sulle soft skill. Il project work misura la capacità di leggere un problema vero e produrre soluzioni presentabili a un board. E poi c’è il placement: per i laureati under 30 non occupati sono previsti 3–6 mesi di stage, subordinati alla frequenza e al superamento delle verifiche. È quel primo passo nel mercato che spesso vale una svolta.

Il target è doppio: neolaureati che cercano una specializzazione spendibile “domani mattina” e professionisti che desiderano ricalibrare il profilo verso ruoli come Brand Manager, Merchandising Manager, Buyer, Retail/Area Manager, E-commerce & Digital Specialist. Figure che oggi presidiano il matching tra identità di marca, domanda e numeri, nella logica-non più differibile-dell’omnicanalità.

Un ponte tra aula e impresa

La sensazione, ascoltando le testimonianze degli ex allievi, è di un ponte vero tra aula e impresa: “lezioni dal taglio pratico”, “competenze subito utili”, “stage in brand strutturati”, “docenti disponibili e di spessore”. La parola che ricorre maggiormente è crescita, ed è forse la chiave del perché, in un mercato affollato di corsi, questo master continui a intercettare chi cerca meno “ispirazione” e più responsabilità.

In definitiva, se non lo possiamo considerare un passaggio obbligato è certamente un acceleratore di traiettoria: per imparare a far convivere visione e KPI, creatività e supply chain, vetrina e funnel. La moda resta una questione di sguardo; il management - quello buono – serve a dare grinta e sprint ad ogni azione, con risultati subito misurabili.

Le iscrizioni per la 12° Ed. del Master sono aperte