Come gestire i progetti con efficacia attraverso il Project Management


Come gestire i progetti con efficacia attraverso il Project Management

Una recente ricerca condotta dal Project Management Institute, la più autorevole associazione di settore a livello internazionale, stima che nei prossimi 10 anni la domanda di project manager qualificati da parte delle aziende crescerà del 33%, creando circa 22 milioni di nuovi posti di lavoro in tutto il mondo. Ma in cosa consiste il Project Management, e perché sta diventando così importante?

Con l’espressione Project Management (letteralmente gestione di progetto) indichiamo l’insieme delle capacità necessarie per seguire un determinato progetto in ogni sua fase evolutiva, al fine di garantire il raggiungimento degli obiettivi prefissati nel rispetto dei tempi e dei limiti stabiliti.

In un certo senso si può dire che queste capacità l’uomo abbia cercato di svilupparle da sempre, fin dall’epoca degli antichi egizi. Le maestose piramidi di Giza, come anche la Sfinge, sono infatti opere molto complesse, per le quali si rese necessaria un’attenta pianificazione sia a livello architettonico che a livello di costi, tempi e materiali.

La versione moderna del Project Management, quella che più si avvicina a come la intendiamo ai giorni nostri, affonda le sue radici negli anni di fine ’800 e inizio ‘900, quando cominciano a svilupparsi le prime teorie di gestione aziendale e le imprese avvertono la necessità di migliorare la loro produttività.

Frederick Taylor e Henry Laurence Gantt furono tra i primi a capire che quest’ultima non dipendeva esclusivamente dalla quantità di lavoro che ogni operaio poteva offrire, ma anche dalla gestione stessa del processo di produzione. E fu proprio Gantt, nel 1917, a ideare il primo strumento di gestione di Project Management della storia e quello ancora oggi più utilizzato: il GANTT Chart, una tabella che permette di rappresentare graficamente tutte le fasi temporali del progetto e di incrociarle con le diverse attività da svolgere.

Da allora, l’evoluzione dell’organizzazione del lavoro per task e per progetti ha via via reso più stringente la necessità di coordinamento del processo produttivo, e oggi quella del Project Manager (PM) è una figura professionale presente in tutti i settori, sia come consulente free lance che all’interno delle aziende stesse.

Nel momento in cui l’azienda decide di investire in un nuovo progetto, è compito del PM fare una stima dei costi e delle risorse necessarie, dare un’indicazione della tempistica e tradurre le necessità aziendali in obiettivi SMART, ossia Specific (specifici), Measurable (misurabili), Attainable (raggiungibili), Realistic (realistici) e Timely (temporizzati).

Superata la fase di pianificazione, il PM segue il progetto in tutta la sua durata: dalla definizione del team di lavoro e dal monitoraggio, al controllo della qualità e all’individuazione dei rischi, il Project Manager è il primo responsabile della riuscita o del fallimento del progetto.

Le competenze di Project Management sono estremamente utili in tutti i settori e in tutte le divisioni aziendali, e possono rivelarsi un valido alleato anche per la gestione del lavoro dal punto di vista individuale. Capacità di questo tipo possono servire ad esempio per lavorare in modo più efficace e proattivo, e aiutarci a concentrare i nostri sforzi verso il raggiungimento degli obiettivi prefissati.

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