L’agenda dell’HR 2018


Andiamo alla scoperta dei cinque trend più importanti che orienteranno il futuro prossimo delle Risorse Umane

L’agenda dell’HR 2018

Cambiamenti tecnologici, digitalizzazione e robotica su tutti, abbattimento delle barriere e conseguente spinta alla competitività stanno rivoluzionando la gestione delle risorse umane nelle moderne organizzazioni aziendali. Quali tendenze dobbiamo aspettarci nell’anno che sta per cominciare? Ne abbiamo selezionate cinque: se alcune sono il consolidamento di trend in atto già da qualche tempo, altre sono novità più dirompenti, in arrivo nel nostro paese da realtà di frontiera internazionali.

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Lavoro in remoto

Poiché uno staff più sano e felice è uno staff più motivato e produttivo, molti dipartimenti HR pongono sempre più attenzione al benessere fisico e mentale dei dipendenti. Oltre a supportare il personale con specifici pacchetti welfare, le risorse umane possono costruire una cultura aziendale che favorisca l’adozione di uno stile di vita salutare, ad esempio promuovendo un’alimentazione equilibrata o incentivando l’attività sportiva. Per i lavoratori più giovani, tuttavia, un aspetto centrale del benessere individuale è il bilanciamento tra lavoro e vita privata, e sono sempre di più coloro che chiedono maggiore flessibilità per ciò che riguarda l’orario e il luogo di lavoro. Lavorare in remoto, che sia da casa, o da un cafè, o da qualsiasi luogo raggiunto da una connessione ad internet, non è più solo una prerogativa di freelancers o di lavoratori autonomi, ma grazie ai software per il project management e per la comunicazione aziendale è oggi una possibilità concreta anche per coloro che fanno parte di un team. Se per un responsabile HR il lavoro in remoto può essere uno strumento per favorire il work-life balance e aumentare morale e attaccamento dei dipendenti, per il recruiter, più nello specifico, consente di rimuovere il vincolo dello spazio e ampliare così la platea dei candidati, estendendola virtualmente a tutto il mondo.

Sviluppo del team

Lo sviluppo delle risorse umane è solitamente focalizzato sull’individuo. Dal momento in cui entra in azienda, è il singolo dipendente che viene valutato, accompagnato e seguito per tutta la durata del suo percorso professionale. Nelle complesse organizzazioni moderne, però, la maggior parte delle attività sono svolte da team, che vengono creati su misura raggruppando, in funzione dell’obiettivo, persone con competenze e responsabilità diverse. Vista la loro rilevanza come unità organizzative primarie, gli HR stanno sempre più virando verso processi di sviluppo delle competenze collettive, che sono qualcosa di più della semplice somma delle competenze individuali, tecniche e organizzative, dei singoli membri che compongono il team. Porsi in ottica di sviluppo del team consente all’HR di costruire una mappatura più completa delle competenze coinvolte, valutare le performance con un respiro più ampio e tutelarsi rispetto ad eventuali cambiamenti nella composizione del gruppo.

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Valutazione e miglioramento delle performance

Le persone sono sempre felici di scoprire nuovi strumenti e nuove modalità per migliorare le proprie prestazioni sul lavoro. Almeno tanto quanto detestano ricevere critiche in caso di performance negative o inferiori alle aspettative. Per minimizzare questo rischio, un feedback costante, più diluito nel tempo e tarato sulle specifiche attività, è preferibile rispetto alla classica valutazione annuale, più generale e onnicomprensiva. Se quest’ultima può infatti assumere i connotati di una punizione, la prima si presta ad essere letta come uno strumento di supporto e di accompagnamento. Consente di identificare subito le eventuali debolezze e facilita la definizione del percorso di training col quale porvi rimedio. La digitalizzazione ha enormemente semplificato la raccolta di informazioni, fino a qualche anno fa condotta con indagini interne lente e dispendiose. Ora i dati sul personale sono aggiornati praticamente in tempo reale. Ciò consente non solo di monitorare, in modo più puntuale e preciso, le performance passate e presenti, ma anche di prevedere quelle future, e identificare così il personale con il più alto potenziale di crescita.

Intelligenza artificiale

Dopo aver fatto la loro prepotente comparsa nel mondo del marketing, le chatbot si apprestano a conquistare anche il settore HR. Questo processo ha preso il via nel campo del recruiting, dove i primi assistenti virtuali dotati di IA supportano lo screening dei curricula, la ricerca dei candidati su LinkedIn e persino le prime fasi del colloquio di selezione. Gli sviluppi futuri ne prevedono l’utilizzo in video-interviste, dove le Intelligenze Artificiali possono valutare le risposte fornite dai candidati sulla base dei criteri stabiliti dall’azienda, e a loro volta suggerire domande. Un’evoluzione che possiamo attenderci in tempi recenti è data dalla gamification, ossia l’utilizzo di strumenti mutuati dal mondo dei giochi e del game design. Attraverso il gioco è possibile sollecitare l’essere umano su alcuni suoi istinti primari, come la competizione e lo status sociale, e osservarne il comportamento in situazioni che simulano la realtà. Due oggetti d’indagine centrali per le attività HR, che fanno sì che la gamification si presti bene ad essere utilizzata, per esempio, per l’assessment dei candidati e per la formazione del personale.

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Employee experience

L’HR del 2018 dovrà abbracciare l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione in atto nelle moderne organizzazioni. Dovrà farlo, però, con la consapevolezza che al centro di tutte le sue attività vi sono le persone, i soli strumenti con caratteristiche di unicità e non replicabilità e l’unica vera fonte di vantaggio competitivo dell’azienda. Il lavoro in remoto, l’intelligenza artificiale, più in generale gli strumenti portati dal progresso tecnologico non porteranno ad alcun risultato se non saranno declinati con l’obiettivo di migliorare l’esperienza umana, professionale e privata, che il personale vive all’interno dell’impresa. Costruire una employee experience significa mettere le persone al centro e accompagnarle per tutta la durata del loro viaggio in azienda, sulla base dei bisogni e delle aspirazioni individuali. Migliore è la employee experience, maggiori saranno la soddisfazione del personale e la capacità dell’HR di trattenere e attrarre i migliori talenti.

 

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