Professional's Got Talent: Emanuele Lamanna


Professional's Got Talent: Emanuele Lamanna

Quando si dice bruciare le tappe! Il talento di oggi si chiama Emanuele Lamanna, è un ingegnere meccanico e proviene da Roma. Allievo della quinta edizione del Master in Ingegneria della Moto da Corsa, da subito il suo percorso è stato a dir poco accelerato.

Com’è stato il tuo incontro con Professional Datagest?
Quando mi sono presentato a Professional Datagest lavoravo per un'azienda americana. Avevo appena conseguito una doppia laurea in Ingegneria Meccanica con un programma congiunto tra La Sapienza di Roma e la New York University, e mi occupavo della parte di progettazione meccanica di proiettori per uso professionale, per cinema, teatro, televisione. La mia vera passione però sono sempre state le due ruote, più che le arti figurative. Venuto a conoscenza del Master in Ingegneria della Moto da Corsa, mi sono recato a Bologna per partecipare a una presentazione del Master organizzata presso la sede di Professional Datagest.

E lì scatta il colpo di fulmine.
È presente il Coordinatore Tecnico Riccardo Savin, per illustrare obiettivi, programmi e metodologie del percorso formativo, e svolgere il colloquio di selezione con me e alcuni altri candidati. Supero il colloquio, e posso così completare l'iscrizione al Master. Poi, qualche settimana dopo, lo staff di Professional mi contatta per avvisarmi di una nuova posizione appena apertasi in Ducati Corse. E così, alla fine, praticamente in concomitanza con l'inizio del Master, comincio la mia esperienza a Borgo Panigale.

E qual è il tuo ruolo in Ducati Corse?
Sono Progettista Veicolo nel team MotoGP. L’unità in cui lavoro è composta da 8 persone, prevalentemente ingegneri meccanici. Siamo i responsabili della progettazione di buona parte della moto: tolti motore, elettronica e aerodinamica, tutto ciò che si trova sulle Desmosedici di Lorenzo e Dovizioso e sulle moto dei team satelliti nasce all’interno della nostra unità.

Cosa ti piace di più del tuo lavoro?
Quello che più apprezzo del mio lavoro in Ducati, a parte ovviamente il fatto che sia incentrato sulle moto, è la velocità. In un team di MotoGP tutto sembra muoversi a velocità doppia, forse anche tripla. Questo permette di partecipare a molti più progetti di quanto sia possibile fare nel "mondo normale", il che si traduce, a livello personale, in quella che chiamerei “una crescita accelerata”. Poi ci sono le gare della domenica, che ripagano di tutti gli sforzi della settimana, anche delle stancanti sedute al CAD. Il lavoro è piuttosto intenso, e rimanere motivati è importante.

Come ha influito quindi il Master sullo sviluppo della tua vita professionale?
Se non fosse stato per il Master sarebbe stato molto più difficile entrare in contatto con Ducati Corse. Sicuramente il fatto che avrei partecipato di lì a poco ad un percorso così strutturato è stato un importante titolo preferenziale durante le fasi di colloquio. Le 300 e passa ore di Master mi hanno fornito una visione di insieme molto ampia in un tempo relativamente breve, aiutandomi molto sul lavoro. Inoltre ho potuto ricavare tanti spunti per approfondire autonomamente argomenti che restano al di fuori del mio ambito di progettista. Alcuni di questi li ho potuti sviluppare supervisionando lavori di tesi, in collaborazione con l'Università La Sapienza, generando quindi da quest’esperienza ulteriori opportunità formative e professionali.

Che consiglio daresti ai nostri Allievi della prossima edizione?
Ai nuovi allievi suggerirei di avvicinarsi al master con spirito curioso. Di prepararsi a ricevere tanto dai docenti ma anche a darsi da fare autonomamente: il Master copre moltissimi argomenti, e questo è un settore nel quale è richiesto lavorare molto per mantenere un livello di preparazione adeguato.

Se anche tu sei un ingegnere e non ti perdi mai una gara della MotoGP, partecipa alla sesta edizione del Master in Ingegneria della Moto da Corsa, in programma a Bologna dal 6 ottobre 2017 >>