Stile, relazioni, coordinamento per la Strategic Fashion


Grazie all’intervento di Andrea Felici gli alunni dell’Executive Master in Fashion Management entrano nel mondo quotidiano del Fashion Business, tra brand commerciali e alta moda

Stile, relazioni, coordinamento per la Strategic Fashion

Il 19 marzo hanno preso il via le lezioni di Strategic Fashion Merchandising & Buying, il secondo modulo dell’Executive Master in Fashion Management.

Affiancati da professionisti del settore, gli allievi hanno cominciato a conoscere gli strumenti più avanzati necessari per padroneggiare l’arte del buying e del merchandising, in un mondo come quello del fashion che, anche a seguito della recente pandemia, sta subendo una perenne evoluzione.

La testimonianza di Andrea Felici

Nella serata del 30 marzo ha portato la sua testimonianza d’autore Andrea Felici, Product Supervisor di Alta Moda per FENDI, la cui esperienza ha permesso agli studenti di approfondire concretamente alcune tematiche fondamentali, quali il coordinamento di collezione, la gestione dell’Haute Couture, il rapporto con realtà fashion internazionali.

Dopo una formazione all’Istituto Marangoni, Felici ha iniziato la propria attività professionale in alcuni uffici stile del territorio milanese. Le sue prime esperienze lavorative si sono svolte presso Jato, azienda bolognese specializzata in ricami, e TWINSET, presso le quali ha svolto la mansione di Fashion Designer.

Dopo essere approdato a Ralph Lauren come Manager dell’area Research & Development (dove ha vestito alcune celebrities, tra cui Jennifer Lopez), Felici ha iniziato il proprio percorso all’interno dell’Alta Moda con FENDI (sede di Roma), dove attualmente è Product Supervisor dell’Haute Couture.

Flessibilità comunicativa tra interno ed esterno

Nel corso del suo intervento, Felici ha rimarcato l’importanza di un’efficace comunicazione non solo all’interno dei vari uffici aziendali, ma anche con tutte le realtà che circondano i brand del mondo fashion, inseriti in una logica distributiva che oggi si configura come omnichannel.

Durante la propria carriera Felici ha avuto modo di relazionarsi con uffici internazionali indiani e cinesi, ma allo stesso tempo ha potuto toccare con mano l’esito del proprio lavoro, incontrando persone che indossavano gli abiti da lui personalmente curati.

La necessità di cambiamento che tocca più in generale il mondo del fashion trova il suo riflesso anche negli stessi professionisti del settore, ai quali è richiesta sempre più flessibilità e versatilità nell’interpretazione dei trend e nella conseguente creazione di nuovi progetti. In questo senso, fondamentale è la creazione di un teamworking che vada a favorire le relazioni, allontanando un eccessivo individualismo che rischia di compromettere la qualità dei singoli dettagli.

Partendo dalla consapevolezza che l’Haute Couture si basa su un senso di responsabilità sicuramente maggiore, la testimonianza di Felici ha rimarcato l’importanza di un ruolo flessibile, a metà tra il buyer e il merchandiser; una figura che sia cioè in grado di riconoscere i repentini cambi del mercato e, allo stesso tempo, di verticalizzare i consumatori creando un prodotto il più specifico possibile, capace di rispondere alle esigenze precedentemente rilevate.

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